Quale sistema di riscaldamento? Domanda e Risposta
Domanda: sto ristrutturando un appartamento e ci tengo molto a risanarlo dal punto di vista energetico. Ho una gran confusione sui vari sistemi…
Essendo inregione lombardia ho l’obbligo del 50% di acs da fonti rinnovabili quindi ho preso inconsiderazione le seguenti possibilità:
-caldaia a condensazione + solare termico
-caldaia a condensazione + pompa di calore (per il solo 50%acs)
-solo pompa di calore con o senza solare termico
Ho dei preventivi che mi consentono di confrontare i costi di realizzazione dei diversi impianti, ma come faccio a valutare i costi di gestione? Insomma, ad avere un’idea di massima di quanto ammonteranno le bollette, se mi conviene il gas o l’elettricità…
esiste un modo per fare un calcolo di massima?
Risposta: Nei costi di gestione dovresti includere anche il costo dell’impianto e la sua aspettativa di vita. Es. spendi 10.000 euro e dura 20 anni, calcoli una spesa di 500/euro anno + mancata rendita del capitale.
Non si tratta di un calcolo semplice. Va attualizzato anche per quanto riguarda la pompa di calore, il cui rendimento varia in funzione della temperatura esterna (e quindi dovresti calcolare il consumo in base alla temperatura media invernale), alla quale però dovresti apportare delle correzioni per il fatto che durante la notte le prestazioni richieste sono minori (solo zona notte, o totalmente spento).
Il solare termico per riscaldamento, come leggi sul sito, conviene davvero poco, in quanto chiedi calore nella stagione nella quale questo è disponibile in misura molto bassa. Ergo devi usare una grande superficie con costi elevati, calcolando una durata media di vita dell’impianto di 20 anni… Fai un poco tu i calcoli quanto ti costa in più al mese. Se lo fai è per una coscienza ecologica (ma anche li, dovresti considerare lo spreco di energia/risorse per la costruzione del sistema)
Se sei in montagna, o in zone dove fa sempre “molto freddo”, l’uso di una caldaia a condensazioni è un integrazione necessaria. Ma se sei in zone dove si scende sotto i 0°C raramente, allora io personalmente opterei per una sola pompa di calore. Eventualmente una motocondensate ad acqua con grossi radiatori almeno in bagno, e altrove fancoil (termoconvettori) buoni anche per il condizionamento estivo, o altri radiatori. A pavimento si se la casa è sempre, o almeno molto spesso, abitata, altrimenti, contrariamente a quanto spesso affermato, vista l’inerzia termica del sistema, potrebbe essere un grosso spreco.
E per compensare, anche solo parzialmente, il consumo di elettricità, un fotovoltaico.
Solare termico assolutamente si, ma per l’acqua calda sanitaria.
Quanto esposto sopra è una grossolana analisi empirica, lo so. Quantificare con precisione, viste le molte variabili che vanno considerate, è molto più complesso di quanto sembri (a meno di non essere semplicistici e scolastici, ma per nulla concreti…)
Non è difficile capire il baratro che si apre davanti agli occhi di una certa tipologia di installatori ogni qualvolta si trovano davanti a soluzioni nuove… Occorre un ricambio generazionale, i vecchi “praticoni” (coloro che hanno imparato a lavorare soprattutto con le mani, guardando altri) dovranno essere sostituiti dai nuovi… Che a loro vola avranno lo stesso problema verso ciò che non conoscono.
In questi casi non è sbagliato affidarsi alle soluzioni consolidate, anche se non sono la soluzione migliore. Ci si mette al riparo da problemi di varia natura…
Le pompe di calore diventano ogni anno sempre più efficenti e capaci di estrarre calore da un ambiente sempre più freddo, anche fino a 20° sottozero. Anche se in casi di temperature estremamente basse il rendimento ed efficienza cambiano, peggiorando notevolmente, richiedendo un certo sovradimensionamento.
Anche se in certe condizioni, come in montagna, una pompa di calore a serpentina (detta impropriamente “geotermica”) è una scelta quasi obbligata.
Brevi considerazioni:
– Più che preoccuparsi della sorgente di calore, meglio occuparsi di isolare BENE. A spanne, tanto per dare un idea, per le mura, 8 cm di spessore, ma messo davvero bene, senza le boiate che si vedono normalmente, andrebbero considerati appena sufficienti. In caso di ristrutturazione potrebbe essere ideale l’iniezione di isolanti nelle mura (schiume, sughero tostato, perlite, etc.)
– Quando si sceglie una soluzione, meglio lasciarsi la porta aperta per future modifiche/implementazioni. Quindi per esempio, portare corrugati o tubazioni aggiuntive. Tra qualche anno, magari, rotta la caldaia, si potrebbe facilemente installare una pompa di calore o altro sistema che magari sarà di molto più evoluto..
Tra l’altro il fatto che si vada ogni tanto sottozero, non significa assolutamente che ci si vada sempre, quindi una pompa di calore ad acqua porebbe comunque essere conveniente, considerando che la notte gli si richiederebbe poco calore. O al limite, anche un sistema ibrido…
– Non sempre è conveniente un riscaldamento a pavimento. Può essere considerato conveniente per un utilizzo ininterrotto, ma costo e inerzia termica lo rendono dscutibile per altri versi. Ma, i pro e i contro sono molti, impossibile parlarne in questo contesto.
Commenti recenti