Jeremy Rifkin: “Italia leader nelle rinnovabili. Sole e vento per creare posti di lavoro”
Jeremy Rifkin: “Italia leader nelle rinnovabili. Sole e vento per creare posti di lavoro”.
Secondo Jeremy Rifkin, l’Italia ha una grande opportunità con le nuove tecnologie rinnovabili. Potrebbe condividere la forza del suo sole e del suo vento. Dovrebbe diventare leader nelle rinnovabili in Europa con Germania e Danimarca”. Jeremy Rifkin, economista e autore de “La terza rivoluzione industriale” è ottimista.
Ci ricorderanno per l’impronta ambientale. I nostri pronipoti capiranno che siamo stati qui solo per l’impronta di carbonio che avremo lasciato. L’economista e saggista tratteggia il nostro tempo. E ammonisce che siamo in una fase di tramonto perché le risorse petrolifere si stanno esaurendo e, a causa dei cambiamenti climatici, potremmo non sopravvivere a questo secolo.
Perché il Pianeta riesca ad affrancarsi dalla dipendenza dai combustibili fossili entro il 2050, Rifkin propone una “terza rivoluzione industriale” che deve basarsi su cinque pilastri.
1. Il passaggio alle energie rinnovabili. Nel breve termine, per il 2020, arrivare a produrre il 20% del fabbisogno energetico a partire da fonti pulite. Attuando cioé, in questo modo, gli obiettivi fissati dall’Unione europea nel pacchetto clima-energia.
2. Trasformare ogni edificio in una centrale produttiva. Ogni edificio dovrebbe avere pannelli solari sul tetto, turbine eoliche, e utilizzare l’energia geotermica dal sottosuolo.
3. Usare l’idrogeno e migliorare le tecnologie per lo stoccaggio dell’energia.
4. Fare uso delle smart grid, le reti intelligenti, ossia una sorta di Internet dell’energia. Ogni edificio produttore di elettricità, in questo modo diventa un nodo che produce per sé e reimmette il surplus nella rete.
5. Liberare i trasporti dalla dipendenza dai combustibili fossili. Come spiega Rifkin, questi pilastri non sono da intendersi a se stanti ma da realizzare in armonia.
Riguardo alla disponibilità di energia pulita, Jeremy Rifkin ha detto: “Quando mi chiedono se c’è abbastanza sole rido perché dà la vita a tutto il nostro pianeta. Le rinnovabili sono forze a nostra disposizione in ogni singolo centimetro quadrato della Terra”.
Ma non è tutto pronto per questa “terza rivoluzione”,perché sono necessari una nuova infrastruttura e un nuovo paradigma tecnologico.
Ma qualcosa si muove anche olrtreoceano. Il presidente USA Barack Obama vuole offrire agli Stati Uniti la leadership nella lotta contro i cambiamenti climatici.
Obama ha presentato all’autorevole Georgetown University di Washington un piano concreto per la riduzione delle emissioni inquinanti. Obama propone una svolta verde della sua agenda per il secondo mandato, con obiettivi precisi: entro il 2020 il 20% dell’energia elettrica consumata dal governo federale arrivera’ da fonti rinnovabili, proprio come ritentuto indispensabile e non procastinabile da Jeremy Rifkin.
Per centrare l’obiettivo di ridurre il cambio climatico globale, Obama agisce subito: 8 miliardi di dollari in garanzie sui prestiti per i progetti finalizzati a ridurre le emissioni da carbone e da altre materie prime fossili, puntando così a ridurre le emissioni di almeno 3 miliardi di tonnellate cubiche entro il 2030, grazie a una maggiore efficienza energetica. Inoltre verranno rilasciati permessi per progetti su energie rinnovabili sul suolo pubblico.
Per Obama, gli Stati Uniti vogliono essere il Paese leader globale nella lotta al cambio climatico. Non è ne’ giusto, ne’ sicuro che le centrali elettriche emettano quantità illimitate di anidride carbonica nell’ atmosfera.
Commenti recenti