Poche cose che è bene sapere

Consumo energetico

Il consumo energetico in Europa è destinato:

–  28% all’industria
– 31% ai trasporti
– 29% al settore residenziale
– 12% al terziario

Questo significa che, in proporzione, la componente maggiore del consumo di energia serve ad alimentare gli edifici nei quali viviamo, allo scopo di rendervi il soggiorno più confortevole.
Nel dettaglio, all’interno di questo settore, la maggior parte dei consumi energetici è destinata a:
– Riscaldamento (57%)
– Produzione di acqua calda (25%)
– Elettrodomestici (11%)
– Cucina (7%).

IL RISANAMENTO ENERGETICO IN TRE PASSI
1 - Ridurre le dispersioniAttraverso soluzioni specifiche e materiali idonei.
2 - Migliorare l'efficienzaAttraverso una migliore progettazione e realizzazione.
3 - Ottimizzare la gestioneAttraverso l'impiego intelligente delle risorse, con modalità ottimali.

Emerge da subito che la parte più importante è quella legata al riscaldamento (ma se consideriamo anche la climatizzazione estiva il peso del risparmio attuabile aumenta di molto). Questi sono quindi i settori dove un intervento mirato, basato anche sul loro peso nel bilancio energetico, potrebbe rivelarsi estremamente conveniente.
In sintesi potrebbe rivelarsi quindi conveniente:
– Migliorare l’isolamento verso l’esterno dell’edificio (vetri degli infissi e isolamento delle pareti).
– Adottare un sistema di climatizzazione più efficente (pompa di calore, o per temperaturre medie invernali basse, caldaia ad alto rendimento o a condensazione
– L’istallazione di un impianto solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria (molti lo confondono o identificano col riscaldamento: in questo caso i tempi di ammortamento sono molto più lunghi, in quanto si chiede produzione di calore in un periodo dove l’insolazione è minima: occorrono molti pannelli e grossi serbatoi che verrebbero utilizzati pochi giorni all’anno).

Classificazione energetica degli edifici, edifici “a basso consumo energetico” e “casa passiva”
A seconda della combinazione delle soluzioni impiegate, una casa può consumare nulla, poco o molto. Anche se il termine “nulla” può sembrare utopistico, occorre prendere atto del fatto che non solo ciò è possibile, ma in molti paesi nord europei ciò costituisce una realtà che si sta sempre più diffondendo.
Un edificio a basso consumo energetico si definisce quindi tale in base alla collocazione in una specifica classe energetica, definibile in base al consumo di energia all’anno, per ogni metro quadro di superficie riscaldata.
Per farsi un idea delle grandezze in gioco:
Gran parte degli edifici italiani ha un fabbisogno energetico superiore ai 200 Kwh/mq/anno.
Edifici conformi a normative più recenti hanno consumi inferiori ai 100 Kwh/mq/anno.
Edifici definibili a basso consumo energetico hanno valori inferiori ai 50 Kwh/mq/anno.
Edifici passivi hanno valori inferiori ai 15 Kwh/mq/anno.
Da notare che per ottenere un edificio classificabile come “a basso consumo energetico” il costo è praticamente nullo. Basta applicare con perizia le soluzioni ed i materiali disponibili!

Classe energetica casa

Nella tabella sotto riportata viene riportata anche la quantità approssimativa di gasolio (o metri cubi di gas) equivalente.
Le classi energetiche previste per l’edilizia sono:
– Classe energetica G: oltre i 160 Kwh/mq/anno  (16 l. gasolio/mq annuo)
– Classe energetica F: tra 121-160 Kwh/mq/anno (12,1-16 l. gasolio/mq annuo)
– Classe energetica E: tra 91-120 Kwh/mq/anno (9,1-12 l. gasolio/mq annuo)
– Classe energetica D: tra 71-90 Kwh/mq/anno (7,1-9 l. gasolio/mq annuo)
– Classe energetica C: tra 51-70 Kwh/mq/anno (5,1-7 l. gasolio/mq annuo)
– Classe energetica B: tra 31-50 Kwh/mq/anno (3,1-5 l. gasolio/mq annuo)
– Classe energetica A: < 30 Kwh/mq/anno (3 l. gasolio/mq annuo)
– CASA PASSIVA : < 15 Kwh/mq/anno (1,5 l. gasolio/mq annuo)